martedì 5 settembre 2017

Recensione: "La libreria degli amori impossibili" di Elisabetta Lugli

Buongiorno, lettori!
Per me la sessione di esami all'università si accompagna spesso alla lettura di romance, perché ho bisogno di un po' di dolcezza e di relax non troppo impegnativo.
Ecco il perché di questa recensione.
Vi presento La libreria degli amori impossibili di Elisabetta Lugli, vincitrice dell'ultima edizione del concorso Ilmioesordio.

 
TITOLO: La libreria degli amori impossibili
AUTORE: Elisabetta Lugli
EDITORE: Newton Compton
ANNO: 2017
PREZZO: 4,99€ (eBook); 9,90€ (copertina rigida)
PAGINE: 256

TRAMA: Anna vive a Torino e lavora alla Stella Polare, una libreria che offre ai suoi lettori una scelta di libri ricercati e raffinati. Quel posto le piace, nonostante le stranezze di Adele, la ricca proprietaria dal carattere brusco, a volte quasi ostile. Per il resto, la vita di Anna si divide tra una stramba famiglia, amiche eccentriche e una storia d’amore che non è mai davvero decollata. La sua routine s’interrompe quando, una mattina, legge sul giornale locale che Claudia, la sua migliore amica ai tempi dell’università, che non vede da molti anni, ha avuto un incidente. Combattuta sul da farsi, decide alla fine di andare a trovarla, non sospettando che quell’incontro possa cambiare la sua vita…
Anna torna in libreria letteralmente sconvolta: tanti anni fa Claudia le ha mentito, Claudia l’ha indotta a lasciare Luca, il suo primo grande amore, Claudia ha condizionato le sue scelte. Le domande sul passato si affollano nella mente di Anna, tutte senza risposta. O almeno così sembra. Perché Anna non sa ancora che il destino sta per giocarle un altro scherzo. Qualcuno, proprio quel giorno, entra alla Stella Polare…


Forse devo smettere di farmi attrarre da qualsiasi romanzo rechi sulla copertina la parola "libreria". Ma è più forte di me. Ne sono come stregata. Anche se, la maggior parte delle volte, resto delusa.
Come in questo caso, purtroppo.
La libreria degli amori impossibili è, a mio parere, un romanzo di superficie, come la protagonista.
Anna, personaggio alquanto verosimile solo per quel che riguarda la sua insicurezza, è una giovane donna perennemente confusa che vive "prendendo quel che viene": ha lasciato Luca fidandosi ciecamente di un'amica, sta con Edoardo pur non amandolo davvero, lavora da anni nella libreria della signora Adele permettendosi di giudicarla solo attraverso le sue espressioni.
Soprattutto quest'ultimo aspetto mi ha dato molto fastidio durante la lettura: Anna giudica le persone con troppa leggerezza e facilità e sono ben felice che la signora Adele le abbia fatto notare questa sua propensione:


La verità è che il più delle volte non sappiamo proprio nulla di chi ci sta di fronte, ma ci piace lo stesso inquadrare le persone velocemente, perché è una cosa che dà sicurezza, dico bene? I giudizi superficiali sono il frutto di un'accoppiata terribile: arroganza più ignoranza. È un consiglio che ti voglio dare da un po', mia cara: impara a guardare con attenzione la gente e non dare per scontato di conoscerla. Ti vedo un po' carente su questo punto.


Che dire? Ovazione per Adele, l'unico vero personaggio di spessore nel romanzo, che avrei avuto il piacere di vedere approfondito insieme alla figura di Luca e, soprattutto, Edoardo.
Anna si reputa, inoltre, una persona sensibile. Eppure, in base alle azioni compiute nel racconto, questa sua qualità non traspare minimamente. Anzi. Non medita sui sentimenti altrui e sulle conseguenze delle sue azioni, pensa solo al proprio benessere.
Proprio non sono riuscita a provare empatia per questo personaggio. Non mi sono sentita coinvolta, ma distante, come se guardassi dall'alto una storia senza mai poterne sondare le profondità.

Ho trovato anche la trama poco consistente e, soprattutto, lenta. Pagine e pagine di dubbi e confusione su un grande amore impossibile, senza mai capire il vero perché di questa impraticabilità.
Senza svelarvi il finale (che comunque mi è piaciuto e, se vi capiterà di leggere il romanzo dopo questa recensione, scoprirete sicuramente il perché!), vi dico che, secondo me, alla fine Edoardo e Luca in fondo la pensano come me su Anna.

Nonostante ciò, il romanzo risulta, dal punto di vista stilistico, ben scritto e scorrevole.
Una lettura poco impegnativa, senza troppe pretese, se credete anche voi come Anna nel destino.








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